Pani e uogliu extravergine d’oliva
Quando ho frequentato i corsi per essere poi degustatrice ufficiale degli oli vergini ed extravergini d’oliva, ho imparato tantissime cose, che ovviamente ignoravo, ma che ho sempre, e innatamente, desiderato conoscere.
Caratteristiche dell’olio vergine d’oliva
Ho scoperto così, che di tutti e cinque i sensi gliene manca uno, la vista, se consideriamo il sentire non specificatamente legato all’udire. Le sue caratteristiche, definite attributi positivi, riguardano l’olfatto, il gusto, il tatto, inteso come consistenza, e il sentire inteso come percezione. Per chiarirmi le idee e smettere di andare alla cieca, ho deciso di formarmi.
Difetti e attributi positivi dell’olio vergine d’oliva
Ciò che si prende in considerazione per l’assaggio, nella scheda di profilo dell’olio di oliva vergine, sono i difetti: il rancido, la muffa, il riscaldo, l’avvinato e altri attributi negativi. Per gli attributi positivi, si prendono in considerazione: il fruttato, l’amaro e il piccante. Tutti su una scala di valori di intensità che va all’uno al dieci. Per quanto riguarda il colore, questi viene occultato, non rientra né nei difetti, né nei pregi di un olio d’oliva vergine. L’assaggio, avviene con una certa quantità di olio, in un bicchierino blu cobalto, per non far intravedere il suo colore.
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L’olio extravergine d’oliva
Ho faticato molto, a riconoscere i difetti ai quali ero purtroppo abituata, sia degli oli artigianali che di quelli industriali. Mandando giù oli con tali difetti, da bere poi sorsate di extravergini per rifarmi stomaco e bocca. Ho potuto apprezzare pregi olfattivi e degustativi che gli oli d’oliva extravergini calabresi hanno da offrire. Ce ne sono di ottimi, che non hanno nulla da temere rispetto a quelli nazionali (spesso integrati da partite di oli d’oliva extravergini calabresi), e mediterranei.
Pani e uogliu extravergine d’oliva
Ora è un rito, quando apro un nuovo contenitore, tolgo via il tappo, e ne prendo un bel respiro. Ed ecco uno dei miei spuntini preferiti, pani caldo appena sfornato e uogliu extravergine d’oliva, così da sprigionare tutte le sue qualità e proprietà. Poi aggiungo una sbriciolata di origano, qualche granello di sale, e na stricata i piparieddu vruscenti.
Che dite, vi ho messo la pulce nell’orecchio? Spero proprio di si. Ne continueremo a parlare. Viva, viva l’olio d’oliva!