CDI2020 – Cos’è successo

Bellissimo ‘tour de force’ ieri sulla rete. Una giornata interamente dedicato alla distillazione italiana. A capo dell’iniziativa Claudio Riva e Davide Terziotti, nomi stranoti nel mondo dei distillati e del whisky in particolare. Un evento, il Craft Distilling Italy 2020, di sicuro utile al futuro mondo della distillazione artigianale italiana.

Nel nostro paese si sta verificandosi per i distillati artigianali quello che nei primi anni del 2000 (come ricorda Agostino Arioli nella tavola rotonda a chiusura della giornata) è successo nel mondo della birra artigianale. Ma sicuramente con una marcia in più: vedi la possibilità di mezzi come la rete e una rete (non digitale, ma umana) di amanti dello spirito sicuramente meglio organizzata di quanto lo potesse essere quella della birra anni fa.

L’offerta di ieri è stata completa: dall’approccio sensoriale, al processo di produzione, agli aspetti normativi, al marketing e comunicazione del prodotto, alle storie di successo americane.
Tanti spunti, orientamenti di bussola, che chi ha già intrapreso questa strada (pioniere della distillazione artigianale italiana) ne conosce il peso; penso a Stefano Cicalese di Peter in Florence che non nasconde una sana invidia per Alvise Ennas di Capovilla Distillati per avere accanto il nonno, Gianni Capovilla, maestro indiscusso in tutto il mondo.

Ma Do Di Malto non può non dare spazio all’intervento più importante per noi del malto. Il nostro interesse va ad un altro maestro indiscusso, ma della birrificazione, Agostino Arioli di Birrificio Italiano, che ha da poco ha intrapreso questa nuova strada spiritosa insieme a Rail Road Brewing Company. Agostino fa inevitabilmente il punto della situazione sul mercato della craft beer italiana con un pizzico di dispiacere per il fatto che non sia il mercato che avrebbe voluto lui, quello che immaginava 20 anni fa. “Brutto pensare che la birra artigianale da grande debba essere la birra industriale” dice. Sottolinea quanto ancora ci sia da fare affinché si arrivi ad un mercato maturo per la craft beer. Giustamente, come dice lui, l’Italia non sono gli Stati Uniti. Qui le novità non vengono prese con lo stesso entusiasmo. Un punto di vista sempre lucido e assolutamente realistico che ha portato Agostino a fare sempre scelte giuste, e sicuramente anche questa, quella della distillazione, sarà qualcosa che lascerà un’impronta indelebile. Distilleria Strada Ferrata è il nome del progetto, e siamo molto curiosi di assaggiare al più presto le loro produzioni.

Chicca di fine giornata, il collegamento con Rebecca LeDuc Harris, presidente in carica dell’American Craft Spirits Association. Ma per sapere cos’ha detto, cose molto interessanti, distillerie.it vi aspetta sul suo sito ufficiale della manifestazione, craftdistilling.it

Arrivederci al Craft Distilling Italy 2021


Craft Distilling Italy 2020

La nascita della microdistillazione italiana passa da qui!

Il 27 ottobre, e per la prima volta in Italia, si terrà una conferenza completamente dedicata alle microdistillerie e alla distillazione artigianale: Craft Distilling Italy 2020
Evento imperdibile per gli appassionati e gli addetti (o futuri) addetti ai lavori. Si perché è quello di cui si parla di più in quest’ultimo periodo: la distillazione, o meglio, la distillazione artigianale.

L’artigianalità fa grande un prodotto, se c’è la passione, ovviamente.
Se poi c’è pure l’occasione di guadagnare terreno in termini di conoscenza dei processi, tecnici e normativi, confrontandosi con chi ne sa veramente tanto, allora è una gran fortuna.

Dal sito dell’evento:
“Tra il 2018 e il 2019 è comparsa in Italia la prima manciata di microdistillerie.
Il successo americano con le oltre 2500 distillerie craft ha già una consolidata scia europea di 150 nuove microrealtà in Inghilterra e 60 in Francia. Sempre più imprenditori ed appassionati italiani valutano l’inserimento in un settore che si dimostra molto promettente.
Potrete seguire tutti gli interventi comodamente seduti davanti al vostro pc, anche dopo lo svolgimento della conferenza.
La conferenza sarà arricchita da dispense e materiale digitale scaricabile, frutto dell’esperienza degli organizzatori, attivi nella formazione nel campo dei distillati da oltre dieci anni e in quella ONAIR dal 2017, con oltre 200 corsi e webinar.”

Ma chi c’è dietro a tutto questo? Due persone ben note nel mondo dei distillati.
Claudio RivaIl primo è quel gran genio di Claudio Riva, eccellente divulgatore e instancabile viaggiatore (ultimo il suo viaggio per le distillerie artigianali americane). Fondatore di Whisky Club Italia, che coinvolge 13.000 associati, giusto per rendere l’idea, la Scozia è la sua seconda casa.

Davide TerziottiIl secondo è Davide Terziotti, autore del blog Angel’Share e di diverse pubblicazioni. Fa squadra con Claudio oramai da 6 anni e con lui fonda il portale Distillerie.it.


Agostino ArioliDa amanti della birra, non possiamo non segnalare l’intervento di Agostino Arioli di Birrificio Italiano, protagonista indiscusso della birra artigianale in Italia. Con Railroad Brewing inaugurerà a Seregno (Monza e Brianza) la prima distilleria a matrice birraria.

Allora ci troviamo sulla rete dal 27 ottobre per un evento che un giorno potremo dire “IO C’ERO”.

Trovarete l’intero programma e la possibilità di iscriversi all’evento all’indirizzo https://craftdistilling.it/

Clan Calabria di Whisky Club Italia in Tour 2018

Tutto ha inizio da un’unica data, programmata molto tempo prima, per ottobre 2018. Poi, invece, Claudio Riva mi comunica che avrebbe potuto dedicare ben quattro giorni alla Calabria. Non mi sono fatto sfuggire l’occasione di avere una delle persone in Italia più qualificate a parlare di Whisky e per tutto questo tempo. Ho organizzato così un tour memorabile: un pellegrinaggio spiritoso che ha coperto quanta più terra calabra. Continue “Clan Calabria di Whisky Club Italia in Tour 2018”

Pane di Jermano
e Madiba Whisky Casked di Lariano

Il cereale Jermanu è stato introdotto, all’incirca nell’anno mille, dai Germani che trovarono un ambiente ideale per la diffusione del frumento sull’altopiano dell’Aspromonte di Canolo (provincia di Reggio Calabria). Dall’essiccazione al sole dei chicchi che vengono poi macinati, impastati con acqua, sale e lievito madre nasce un pane bruno, dal profumo acidulo, di castagne, di nocciole e dal gusto deciso. Pane molto idratato e compatto.

Nel paese di Canolo la panificazione è un’attività frequentissima, tanto che esistono dei forni comunali a disposizione dei cittadini.

Con cosa accompagnarlo in un tiepido pomeriggio di aprile? A disposizione ci sono fave, piselli, una Tuma del Fen, pomodori secchi e qualche noce .

Si, ma da bere? Il pensiero è andato subito ad una birra scura e dal sapore strong: qualche tempo fa, a Vibo Valentia, in collaborazione con Whisky Club Italia abbiamo avuto l’opportunità di bere, a conclusione di serata, una bottiglia molto speciale del birrificio Lariano: la Madiba Casked. Porter di 4.5 gradi affinata in una botte di whisky di Arran per tre mesi, grazie a Claudio Riva, di Whisky Club Italia, che procurò il prezioso contenitore. La birra ci fu mandata in anteprima dal birraio Emanuele Longo, tant’è che riportava, l’etichetta della birra ‘originaria’, per non inviarla ‘nuda’. Quello che mi rimase in testa fu la piacevole sorpresa di Claudio nel trovare, riassangiandola insieme a me, un cambiamento della birra dopo non molto tempo dal precedente assaggio. Allora la mia idea fu di portarne una bottiglia a casa e dimenticarmela. E così è stato, fino a quando non ho avuto l’opportunità di tagliare qualche bella fetta di pane Jermanu. Continue “Pane di Jermano
e Madiba Whisky Casked di Lariano”

Il terroir dello Scotch Whisky – Il resoconto

2 luglio 2016, caldo afoso, Italia-Germania (Europei) alle 21.00, a pochi passi dal calamitico mare di Locri. Tutto in perfetta congiunzione astrale affinché la serata dedicata allo Scotch Whisky fosse un completo flop. Va dato merito a Claudio Riva per la sua più totale inconscienza nello scendere da Lecco in Calabria con questi presupposti. O forse  devo rivalutare la mia capacità di persuasione 🙂 . Continue “Il terroir dello Scotch Whisky – Il resoconto”

Il terroir dello Scotch Whisky

Do di Malto e Officina PAB presentano la serata Il terroir dello Scotch Whisky

Viaggio tra le zone di produzione della Scozia. 5 Single Malt Scotch Whisky raccontati da Claudio Riva, appassionato di Scozia e di whisky, con profonda anima torbata.

Il whisky di malto, prodotto e distillato solitamente in luoghi selvaggi, in aperta campagna, nelle valli, sulle sponde dei laghi o ruscelli della Scozia acquista differenti caratteristiche in funzione della regione di produzione. Attualmente la Scotch Whisky Association divide la Scozia in 5 sottozone:

  • Lowland
  • Highland
  • Speyside
  • Islay
  • Campbeltown

Esistono in Scozia 110 distillerie di malt whisky produttive. Il posizionamento geografico, il tipo e la durata della maturazione possono caratterizzare in maniera determinante il gusto dei Single Malt. È importante comprendere quindi anche quali sono le zone di produzione e le loro caratteristiche principali. Le esploreremo con un racconto fotografico e nel bicchiere.

Info e prenotazioni al 340.150.26.46 (Andrea) e 339.89.54.603 (Giuseppe)

Claudio Riva fonda nel 2009 il Fan Club Italiano “I love Laphroaig”, dal 2004 assiduo frequentatore di Islay e del suo festival del whisky, il Feis Ile, nel 2014 unisce le forze con Davide Terziotti (Angelshare.it) e con il grafico Andrea di Castri per dare vita ad WhiskyClub Italia. Obbiettivo quello di organizzare eventi per la diffusione della cultura del single malt e del buon distillato. Nel 2015 sono stati superati i 3000 soci e in soli dodici mesi il ragguardevole numero di 80 eventi organizzati. Ed il 2016 è partito bello vivace.